Massimo Blasoni con la moglie – La foto

Massimo Blasoni con la moglie

 

Massimo Blasoni in foto con la moglie

Nella foto, Massimo Blasoni con la moglie in una foto scattata di recente.

 

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SANITA': FVG; PROPOSTA BLASONI PER LOTTA A ENDOMETRIOSI

(ANSA) – TRIESTE, 5 OTT – Il consigliere regionale e vicepresidente della Commissione Sanita’, Massimo Blasoni (Pdl) ha presentato oggi una proposta di legge per la prevenzione e la diagnosi precoce dell’endometriosi, assieme alla presidente dell’Associazione Endometriosi Fvg, Sonia Manente.
Il testo e’ stato sottoscritto anche dai consiglieri Franco Dal Mas, Bruno Marini, Roberto Novelli e Gaetano Valenti (Pdl), Giorgio Venier Romano (Udc), Ugo De Mattia (Lega) e Alessia Rosolen (Misto).
La malattia e’ causata dalla presenza di tessuto di tipo endometriale al di fuori della cavita’ uterina, con gravi conseguenze, fino a essere invalidante e a causare, in alcuni casi, l’infertilita’. Secondo stime dell’Onu, colpisce tre milioni di donne in Italia, 14 nell’Ue, 5,5 nel Nord America e 150 nel mondo, con un’incidenza intorno al 7-10%.
In Friuli Venezia Giulia le donne in eta’ fertile sono circa 31 mila e l’incidenza dell’endometriosi nella popolazione e’ stimata attorno al 10%, pari oltre 3.000 donne. La proposta di legge ha lo scopo di sensibilizzare le istituzioni, istituendo il Registro e l’Osservatore regionale sull’endometriosi. (ANSA).

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Massimo Blasoni: “Legge sui giovani, arriva il primo sì”

Legge sui giovani, arriva il primo sì

TRIESTE Un piano regionale, la creazione di una Consulta, un registro delle associazioni e il sostengo all’autonomia. La Sesta commissione ha approvato a maggioranza il testo unificato di due proposte di legge, una della giunta e una di Massimo Blasoni (Pdl), sulle politiche a favore dei giovani. Via libera, inoltre, al Fondo di garanzia per l’accesso al credito bancario necessario per avviare un’attività imprenditoriale e per acquistare mobili per la casa. Un emendamento dell’assessore Roberto Molinaro ha inserito nel provvedimento, che ora passerà al voto dell’aula, il monitoraggio sulla condizione giovanile. Contrario alla legge il consigliere di Sa Roberto Antonaz: «Il fondo per i prestiti copre un quota del 5% dei giovani: è una legge ideologica – afferma – che favorisce i rampolli delle famiglie ricche». Dubbi anche dal consigliere Franco Codega (Pd) che, assieme ad Alessandro Corazza (Idv) si è astenuto. Codega, pur promuovendo le linee d’intervento sull’autonomia, critica il provvedimento «perché incentiva la cultura del merito. Le condizioni di precarietà – commenta – non possono essere ricondotte ad atteggiamenti di pigrizia mentale e operativa». Perplesso il dipietrista Corazza: «La legge dà risposte parziali ai problemi di una generazione a cui è stato sottratto il futuro». Massimo Blasoni (Pdl) dà tuttavia una lettura positiva al voto in commissione: «L’astensione di Pd e Idv dimostra come, in un clima collaborativo, siamo riusciti a licenziare un buon testo che potrà essere migliorato in alcuni suoi aspetti da qui all’aula. Discutere oggi di politiche giovanili ha un grande senso in funzione anticrisi: sono i giovani che stanno subendo di più la congiuntura economica». (g.s.) @Ilpiccolo

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Sanità, Massimo Blasoni: “Io sono per le tre aziende”

Il dopo Basaglia è un terno al lotto, per adesso. Ma non è escluso che, almeno fino a Natale, il dopo Basaglia sia un problema da congelare. Spunta, infatti, anche questa ipotesi nella partita della successione alla poltrona del direttore centrale di Salute e Protezione sociale sulla via della pensione. Renzo Tondo e la sua maggioranza potrebbero decidere di non decidere. E rinviare la definizione della nuova nomina all’inizio del prossimo anno. Un reggente, dunque, al posto di Basaglia (in foto). In carica negli ultimi mesi del 2011. Nell’attesa di individuare il sostituto per il prossimo mandato. Una nomina che non deve passare via bando, dato che si può pescare tra i diversi papabili nel ruolo di direttore centrale. I favoriti sono sempre i soliti: Gianni Cortiula, direttore generale dell’Ass 2 Isontina, e Paolo Bordon, collega dell’Ass 5 della Bassa friulana. Terzo incomodo un “mister ics”, si dice, della sanità dell’Emilia Romagna. (m.b.) di Marco Ballico wTRIESTE Renzo Tondo ci sta pensando: una sola Azienda sanitaria o tre? Prevarrà l’istinto incendiario o il pompiere? Nei giorni in cui il presidente della Regione prepara i tagli, anche in sanità, la questione diventa politica. Dalle attuali sei Ass si scenderà a tre o addirittura a una? Il Pdl è diviso. E Tondo, in vista dell’intervento in Consiglio regionale del 27 settembre, dovrà scegliere con chi stare. L’altro giorno, alla convention della Cisl a Magnano in Riviera, il governatore ha ufficializzato la volontà di intervenire sulla sanità. Ci saranno resistenze ma si tira dritto. E pazienza se la riforma avrà decorrenza solo dalla prossima legislatura. Il nodo, ora, è però mettere d’accordo la politica. A partire proprio dal partito di Tondo. Discorde, non è una novità dell’ultima ora, su quante Aziende sanitarie debbano operare. C’è il via libera, sostanzialmente da tutti, su una riduzione. Ma a una o a tre? Da un lato c’è Franco Dal Mas, il consigliere pordenonese che già da un anno ha depositato un ddl a favore dell’Azienda unica. Dall’altro c’è l’asse Daniele Galasso-Massimo Blasoni che preferisce la soluzione intermedia, quella che fotocopia l’assetto ad aree vaste, e quindi il dimezzamento da sei a tre aziende, con l’accorpamento su Udine di Medio, Bassa e Alto Friuli e, nella Venezia Giulia, di Trieste e Gorizia. Blasoni, vicepresidente della commissione sanità, ha già espresso la sua preferenza per la soluzione a tre aziende, tenendo presente il modello di finanziamento attualmente basato sul riferimento dell’area vasta, sulla cui dimensione sono anche state coordinate le principali funzioni ospedaliere. Altra questione è il modello. Di tagli di ospedali, pare, non si parla. Ma di riassetto della rete sì. E anche in questo caso si confrontano due opzioni. Le tre Aziende ospedaliere e i due Irccs (Cro di Aviano e Burlo di Trieste) possono essere riferimento per gli ospedali territoriali (come nel modello lombardo e nella sperimentazione pordenonese), ovvero si può confermare il modello attuale (usato anche dalla Regione Veneto) che vede i presidi ospedalieri fare riferimento alle territoriali? Dall’opposizione si rinnovano, nell’attesa del 27, le perplessità. «Sembra che il presidente Tondo – afferma il capogruppo del Pd Gianfranco Moretton – si sia finalmente accorto di aver realizzato poco o nulla sul piano delle riforme nei suoi abbondanti tre anni di governo e cerchi di porre una tardiva soluzione annunciando iniziative urgenti sui costi della politica e in materia sanitaria. È un comportamento a rincorrere in modo frettoloso il tempo perduto in vista della sempre più vicina campagna elettorale, piuttosto che la precisa volontà di presentare un disegno organico complessivo per una Regione che guarda al futuro». Nel merito Moretton chiede «quali siano le ragioni per le quali si prefigura una organizzazione differenziata nelle province di Udine e Trieste, quest’ultima che assorbe Gorizia, che manterrebbero gli ospedali di rete, rispetto alla provincia di Pordenone, che invece continuerebbe con la sperimentazione degli ospedali riuniti, dopo aver conglobato gli ospedali di rete nell’ospedale provinciale». @IlPiccolo

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Massimo Blasoni: “Fuori protestano e noi a parlare di piercing”

Mercati in caduta libera, scioperi, cortei. Giornali che titolano a cinque colonne, spread impazziti. Il mondo fuori è in tempesta, ma nei piani alti del Palazzo si discute di piercing, tatuaggi e di pet-therapy. Il Consiglio regionale è rientrato dalla pausa estiva tuttavia, ieri, nella prima riunione della Terza commissione, gli argomenti erano ancora da ombrellone e infradito. Se ne accorge il consigliere del Pdl Massimo Blasoni quando, nel corso della mattinata, i manifestanti della Cgil raggiungono piazza Oberdan con fischi e altoparlanti. «In strada protestano e noi siamo qui a parlare di leggi su tatuaggi e piercing?». Per un attimo cala il gelo, l’imbarazzo è evidente. Manca solo che qualcuno proponga le brioche per chi chiede pane. Aggiunge Blasoni: «Con tutto il rispetto per i colleghi del Pd che hanno preparato la legge, devo far notare che mi sembra fuori luogo che 20 consiglieri pagati dai cittadini stiano a dibattere di questi temi». I consiglieri presenti non erano 20, bensì, 15. La sostanza del ragionamento di Blasoni, tuttavia, non cambia. L’esponente del Pdl non punta il dito, la sua piuttosto è una sorta di esame di coscienza: «Mi trovo qui con voi pagato tantissimo, con una commissione che costa tantissimo mentre là sotto si manifesta. Mi sembra una scena pirandelliana». Il presidente della Commissione, Giorgio Romano Venier (Udc), non si scompone più di tanto: c’è un calendario dei lavori da rispettare e le leggi, dirà, sono importanti. Quella su piercing e tatuaggi, voluta dal vicepresidente della Commissione Sanità Sergio Lupieri (Pd), introduce regole per assicurare maggior professionalità nel settore ed evitare la diffusione di infezioni. Il testo è stato presentato a giugno, ieri toccava al passaggio in commissione. Stesso discorso per il provvedimento sulla pet-therapy firmato dal consigliere Pdl Alessandro Colautti. La legge mira a creare un quadro normativo adeguato per quelle realtà che utilizzano gli animali per curare persone con disagio psichico. Il tavolo, a dire il vero, era cominciato con l’illustrazione di una norma dei Cittadini pensata per rendere più trasparenti le nomine dei dirigenti sanitari, mettendo un freno al sistema di lottizzazione politica dominante. Provvedimenti legittimi, dirà qualcuno, e in un altro contesto la riunione sarebbe passata inosservata; ma le urla che giungevano dalla piazza imponevano qualche riflessione sulla priorità delle questioni a cui dare risposta. Anche perché – come noto – il Consiglio ha chiuso a luglio rimandando a settembre l’annoso problema dei tagli ai costi della politica. Una promessa sottoscritta da maggioranza e opposizione, e che ora aspetta una proposta bipartisan, oltre che una presa di posizione del presidente Tondo. «Noi a confrontarci sui tatuaggi e la gente a protestare per la manovra del governo, mi rendo conto da dove arriva il distacco dei cittadini nei confronti dalla politica», sentenzia Blasoni. Lupieri raccoglie la provocazione: «È vero, tuttavia va detto che noi siamo costretti a intervenire legiferando su tatuaggi, piercing, animali da compagnia e trasparenza nelle nomine dei dirigenti perché l’assessorato alla Sanità non lo fa. E poi eventuali revisioni del calendario dei lavori è un compito che spetta solo alla maggioranza. Blasoni avrebbe potuto chiedere di affrontare temi più urgenti anziché lamentarsi in commissione». A intervenire nel dibattito sui costi della politica è anche il presidente della Provincia di Udine e segretario regionale della Lega Pietro Fontanini: «Siamo disponibili a diminuire il numero dei consiglieri e degli assessori provinciali anche prima della scadenza di fine mandato; se la Regione ce lo chiede, lo facciamo anche subito. Vorremmo che la Regione intervenisse al più presto». @Il Piccolo

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Massimo Blasoni: “Giusto ridurci le paghe”

Blasoni: «Giusto ridurci le paghe»

Massimo Blasoni

Massimo Blasoni

TRIESTE Massimo Blasoni non ci pensa un attimo. E già prima di mezzogiorno, via comunicato, aderisce alla proposta del “Piccolo”. “Sì – dice il consigliere regionale friulano del Pdl -, sono d’accordo con la diminuzioni degli eletti e delle loro paghe». Ma sui costi della politica, nei giorni in cui sull’asse Roma-Trieste gli annunci si sprecano, c’è anche polemica. Il botta e risposta è tra Federico Razzini, il leghista che si autotassa di 2mila euro, e Giorgio Brandolin (Pd) che non digerisce: «Razzini si vergogni». Da 59 a 30 consiglieri e la paga dimezzata. La proposta-provocazione del direttore del “Piccolo” Paolo Possamai trova la prima risposta a Udine. «Aderisco all’appello sui costi della politica», dichiara Blasoni. Il consigliere del Pdl, premesso che si tratta di una posizione «a titolo assolutamente personale», aggiunge però che «un grande partito come il Pdl deve essere in prima fila in una battaglia di modernizzazione e di cambiamento come questa. E una classe dirigente responsabile che chiede ai cittadini sacrifici importanti e immediati deve avere il coraggio di dare il buon esempio, iniziando a tagliare partendo da sé stessa». Dall’ok a «una battaglia di buonsenso che riguarda da vicino la credibilità di tutta la classe politica», ai veleni tra consiglieri. Razzini intende caricarsi di un contributo di solidarietà? Brandolin ne denuncia la «faccia tosta». Tre i motivi, spiega il consigliere democratico: «Razzini sa bene che un provvedimento simile non è ammissibile dalle regole del Consiglio, chissà quanto rimarrà deluso quando gli diranno che non è possibile. Se poi intende dire che vuole fare della beneficenza, lo faccia pure, ma senza sbandierarlo in giro. Infine, i 2mila euro lordi che chiede di decurtare sono quelli che riceve in più oltre al suo stipendio per fare il presidente di una commissione regionale che non convoca mai. La smetta con la demagogia e cominci invece a svolgere il ruolo per cui è pagato». «Polemica assurda, la politica faccia la sua parte invece di perdersi in chiacchiere», ribatte il diretto interessato. Che si dice «amareggiato e sconcertato» e precisa: «L’attività di supporto alle imprese della nostra regione si è più volte concretizzata sotto forma di interventi tangibili e importanti, quali il ddl anticrisi, le riforme dell’artigianato e del commercio e la legge sugli sconti benzina. Tutti provvedimenti, passati dalla commissione che presiedo, non hanno niente a che fare con il contributo di solidarietà». (m.b.) @Il Piccolo

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Anziani, ultimo appuntamento all’Ambassador

Oggi ultimo appuntamento con le domeniche all’Ambassador, il centro di aggregazione estivo ideato dal consigliere regionale Massimo Blasoni (Pdl), in collaborazione con enti culturali ed esercizi commerciali udinesi. Dopo tre mesi di attività, forte delle numerose richieste, gli organizzatori sono pronti a riproporre il progetto a dicembre. Anche perché, secondo gli ospiti, a Udine per gli anziani autosufficienti mancano centri di aggregazione, una programmazione culturale e forme di volontariato civico. «Spesso infatti le amministrazioni comunali – questo è il parere degli anziani – intendono la Terza età solo in relazione alla necessità di supporto e assistenza mentre l’esercito in crescita di chi, pur in pensione, gode di ottima salute, viene trascurato».

@Messaggero Veneto

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Massimo Blasoni accelera sulla riforma sanitaria

massimo blasoni

massimo blasoni

Chiede di accelerare, di arrivare davvero alla razionalizzazione del sistema sanitario regionale. Massimo Blasoni, consigliere regionale del Pdl, spiega che i tempi sono maturi per la riforma, per rivedere il numero e l’assetto delle Aziende per i servizi sanitari. «È difficile pensare a un’unica azienda sanitaria – argomenta il pidiellino –, a causa delle caratteristiche territoriali della nostra regione. Nel riorganizzare e razionalizzare il servizio sanitario può essere utile tenere presente che il modello di finanziamento è attualmente basato sul riferimento dell’area vasta e sempre sulla dimensione dell’area vasta sono state coordinate le principali funzioni ospedaliere». Altro grande nodo da affrontare, all’interno della riforma, è quello del riassetto della rete ospedaliera. «Ci sono due opzioni: le tre Aziende ospedaliere e i due Ircs (Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, il Cro di Aviano e il Burlo Garofalo di Trieste) possono essere riferimento per gli ospedali territoriali (come nel modello lombardo e nella sperimentazione pordenonese). Cioè – spiega Blasoni – si può confermare il modello attuale (usato anche dalla Regione Veneto) che vede i presidi ospedalieri fare riferimento alle aziende territoriali. L’importante ora è che questa tematica venga affrontata. Abbiamo iniziato la legislatura con la semplificazione, puntando a funzioni coordinate e alla razionalizzazione del sistema; abbiamo contenuto le dinamiche di crescita della spesa garantendo la sostenibilità economica del sistema e preservando l’eccellenza. Abbiamo peraltro perequato il sistema di finanziamento che in passato vedeva Udine e Pordenone sottofinanziate rispetto a Trieste. Tutti risultati significativi – conclude Blasoni –, che hanno ora bisogno del passaggio finale e riassuntivo: rivedere il numero e gli assetti delle aziende sanitarie».

@Messaggero Veneto

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Udine, maxiraduno dei fan di Vasco

UDINE Vasco Rossi non si esibirà venerdì 2 settembre a Udine, lo faranno però i suoi tanti fan dedicandogli una grande festa (La TribUDi Vasco) per augurare al Komandante un pronto recupero. Allo Stadio Friuli di Udine, dove il concerto era previsto per venerdì 2, il Blasco nazionale si sarebbe esibito per la decima volta rafforzando ancora di piú il suo straordinario legame con il pubblico friulano che lo attendeva calorosamente da mesi. Negli ultimi giorni si stanno susseguendo in tutti i canali informatici e sui social network, tanto amati e utilizzati da Vasco, numerosi commenti dei fan udinesi in sostegno al loro beniamino. Raccogliendo questi commenti, Azalea Promotion, l’organizzatrice dei concerti di Vasco a Udine, si è attivata per organizzare una vera festa all’insegna del Blasco nazionale con l’obiettivo di aggregare tutto il suo pubblico per augurargli virtualmente un pronto recupero. L’iniziativa, a ingresso gratuito, ha trovato subito la condivisione nelle figure istituzionali dei consiglieri regionali Alessandro Colautti, Massimo Blasoni, del presidente del Consiglio regionale Maurizio Franz, dell’ Associazione Bianco&Nero con il presidente Gabriele Massarutto, del Comune di Udine e dei partner tecnici specializzati nell’organizzazione di grandi concerti, quali Italstage, Music Team, Evr Media, Sofim, Gaffa, On Stage, Tribal Security, Car Service, Angolo della Musica e Radio Onde Furlane. L’appuntamento dunque con La TribUDi Vasco si terrà esattamente venerdí 2 (inizio alle 20) nell’area esterna alla Curva nord dello Stadio Friuli. La grande festa che sta già calamitando l’attenzione dei fan sui social network prenderà il via con l’intrattenimento musicale proposto dai dj di Radio Onde Furlane raggiungendo il culmine durante la serata con il concerto della celebre tribute band Nuovo Fronte del Vasco, accompagnata sul palco in via del tutto eccezionale per la straordinaria occasione da “Gallo” Golinelli e Clara Moroni, storici bassista e corista di Vasco. E le sorprese non finiscono qui. Come direbbe Vasco: Eh già!. Per maggiori informazioni sull’evento contattare Azalea Promotion, 0431 510393, o consultare il sito www.azalea.it o scrivere all’indirizzo mail info@azalea.it.

@Messaggero Veneto

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Migliaia di firme contro la casta

«Non è giusto che un consigliere regionale o un assessore esterno dopo 2 anni e mezzo di attività abbia diritto alla pensione a vita, mentre altri devono lavorare 30-40 anni. Questo è un privilegio inaccettabile». E’ bastato questo concetto per far registrare al consigliere regionale, Massimo Blasoni, migliaia di adesioni alla petizione popolare sottoscritta on line da 1.200 persone. E in tanti, ieri, hanno sfidato la pioggia per andare a porre la propria firma nel banchetto allestito a piazza San Giacomo. Ma se da un lato l’iniziativa promossa a titolo personale da Blasoni sta riscontrando molti consensi tra la gente, dall’altro ha già fatto arrabbiare diversi politici anche del Pdl. A loro replica lo stesso Blasoni ricordando «che il Pdl deve rappresentare l’elemento di novità e il nostro elettorato ci chiede di essere intransigenti sui costi della politica, ecco perché mi auguro che la mia proposta diventi la proposta di tutto il Pdl». Secondo Blasoni, insomma, non si possono chiedere sacrifici ai cittadini senza dare il buon esempio. «Queste decisioni – insiste il consigliere regionale e coordinatore cittadino del Pdl – non si possono rinviare alla legislatura successiva, ma bisogna agire subito». Tali proposte sono condivisibili sul sito internet (www.costipolitica.com) dove Blasoni ha messo nero su bianco le proposte da sottoscrivere on line.

@Messaggero Veneto

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