Blasoni: in beneficenza il 10% della mia indennità

«Mi autoriduco da subito del 10% l’indennità di consigliere regionale e lo devolvo in beneficenza». Massimo Blasoni, consigliere regionale e coordinatore comunale del Pdl, risponde così alle critiche (come abbiamo riferito ieri) di Carlo Giacomello (Pd) e spiega: «Sono stato il primo a dire che la riduzione dei costi della politica è un’azione da portare avanti tempestivamente e che la classe dirigente non può chiedere sacrifici ai cittadini se non è disposta a farne in prima persona. Giacomello mi ha sfidato invitandomi a mettere in pratica da subito alcune delle mie proposte e io raccolgo volentieri la sua provocazione. Non per rilanciare continuamente ma perché sono fermamente convinto che sia compito di tutti dare un segnale». Da qui la proposta: «In attesa che a settembre il consiglio regionale approvi le norme sui tagli ai costi della politica, inizio io autoriducendomi lo stipendio del 10% e devolvendolo alle associazioni di volontariato cittadine. Inizio già con agosto e ho comunicato all’Osuf, un’organizzazione che promuove l’integrazione di giovani sordomuti, che devolverò a loro il primo 10%. Ogni mese individuerò un’associazione da sostenere con questa mia piccola rinuncia e, anzi, invito tutte le onlus che operano in città a farsi avanti e a segnalarmi iniziative meritorie da supportare». «Su consiglieri, assessori e sindaci dei piccoli Comuni – continua Blasoni – concordo con Giacomello: sono una risorsa per il nostro paese e si impegnano con passione, spesso rimettendoci in prima persona. Io credo, a differenza di molti altri, di aver lanciato un appello concreto: non tagli, demagogicamente, sempre per gli altri ma il coraggio di dare il buon esempio partendo dall’assemblea dove siedo. Le tre proposte che il Pdl ha depositato in consiglio sui costi della politica vanno nella direzione giusta. Auspico – conclude Blasoni – che ci sia un’ampia convergenza su questo tema e che la politica scelga di dare corso responsabilmente e tempestivamente al superamento di quei privilegi che sono diventati ormai inaccettabili».

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Blasoni: stipendio ridotto, atto concreto

Ennesima puntata della querelle Blasoni-Giacomello sui costi della politica. Il consigliere regionale del Pdl, nonchè coordinatore cittadino del partito, replica alle ultime esternazioni del segretario democratico. «Ho fatto una proposta, mi è stato detto di dare un segnale concreto subito e l’ho immediatamente fatto. Sinceramente non capisco queste continue polemiche». Massimo Blasoni risponde alle critiche di Carlo Giacomello e si dichiara stupito: «Non comprendo la posizione di chi mi attacca. Dire che ridursi lo stipendio è fare beneficienza con i soldi pubblici è una critica che non sta in piedi: avevo chiesto alla politica di dare un segnale in un periodo in cui chiediamo grandi sacrifici ai cittadini. Davanti alle obiezioni di chi mi invitava a dare corso in prima persona alle mie proposte, mi sono autoridotto lo stipendio del 10%, questo mi sembra un atto molto concreto». «Riguardo i vitalizi, poi, occorre chiarire perché non passi un messaggio fuorviante e per nulla corrispondente al vero. In Consiglio regionale – aggiunge Blasoni – ho votato e sono stato firmatario di un ordine del giorno che impegna il presidente Tondo a convocare subito dopo la pausa estiva un tavolo sulla riforma dei costi della politica, con particolare riferimento alla revisione dei vitalizi dei consiglieri regionali. Quell’ordine del giorno è stato firmato e votato in termini bipartisan da esponenti di Pdl, Lega, Udc, Pd, Italia dei valori, Sinistra arcobaleno, Cittadini e Gruppo misto». «Sul tema dei costi della politica – ha concluso Blasoni – si è creata una consapevolezza diffusa sulla necessità di una riduzione non soltanto di facciata. Dopo la pausa estiva la parola passa all’aula: ci sono da discutere le proposte di legge già depositate in Consiglio da diversi gruppi e vedremo la buona volontà di tutti di proseguire sulla strada di una riforma ormai ineludibile. Sono certo che ci sarà un’ampia convergenza su questo tema».

@Messaggero Veneto

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Massimo Blasoni: “Sui dipendenti pubblici ascoltare Nonino”

«Il governo regionale si è mosso bene, ma l’appello di Cristina Nonino va ascoltato». Così il consigliere regionale del Pdl Massimo Blasoni interviene sull’appello lanciato da Percoto. «Va riconosciuto a Renzo Tondo di aver fatto dei passi in avanti molto importanti rispetto a Riccardo Illy sui temi della riduzione e del miglioramento della spesa pubblica nella nostra regione. Su tutti – afferma Blasoni –, bastino due esempi: il contenimento dei costi in sanità a fronte di una qualità di servizi sempre crescente e la riduzione consistente del debito pubblico. Una scelta questa che oggi, con la grave crisi finanziaria e gli attacchi speculativi al debito italiano, possiamo comprendere e apprezzare ancor meglio nella sua lungimiranza». Per Blasoni, però, il monito dei Nonino è reale. «Se vogliamo affrontare responsabilmente il tema del federalismo dobbiamo iniziare anche a paragonare le nostre performance con quelle delle Regioni vicine: da un lato – continua Blasoni – ci sono Regioni con situazioni decisamente peggiori rispetto alla nostra (il costo del personale in Sicilia è 3 volte quello friulano, in Trentino Alto Adige addirittura dieci). Dall’altro esistono esempi che ci devono indurre a fare meglio. In un momento di crisi come questo– conclude Blasoni – il ceto imprenditoriale ha il diritto di chiedere qualcosa in più alla politica».

da Messaggero Veneto

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Massimo Blasoni: “Se il Pdl non taglia la casta, mi riduco lo stipendio”

Prosegue la raccolta di firme per sottoscrivere la proposta lanciata dal coordinatore comunale del Pdl, Massimo Blasoni, per ridurre i costi della politica. «Tra banchetti e firme on line – spiega Blasoni – abbiamo già raccolto oltre 2000 adesioni. Un risultato che testimonia quanto il tema sia sentito. Dopo la pausa estiva ritorneremo in piazza e lanceremo un evento pubblico: è giusto che l’attenzione verso i costi della politica non cali e che la classe dirigente agisca rapidamente per dare risposte concrete ai cittadini». Ecco perché Blasoni annuncia: «Porterò le firme raccolte al presidente Tondo anche per dare un segnale udinese di vivacità e partecipazione. Sul piano regionale – spiega sempre Blasoni – non ho ancora presentato proposte perché attendo che il Pdl elabori un suo progetto di legge. E’ chiaro che qualora questo non succedesse in tempi ragionevoli, per quanto mi riguarda, inizierò a dare il buon esempio rinunciando volontariamente a qualcosa».

Da Messaggero Veneto.

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Massimo Blasoni: sui costi della politica Pd in ritardo

Costi della politica: continua il botta e risposta tra il Pdl e il Pd. Tocca oggi al coordinatore cittadino del Pdl Massimo Blasoni, promotore di una raccolta di firme per ridurre i privilegi della “casta”, replicare al segretario del Pd Carlo Giacomello che aveva definito «demagogica» l’iniziativa del partito berlusconiano. «E’ francamente incomprensibile questa continua polemica di Giacomello contro chi raccoglie le firme contro i costi della politica. Sembra quasi dover a tutti i costi trovare una posizione su un tema sul quale è arrivato evidentemente in ritardo – dice Blasoni, che con la sottoscrizione voleva chiedere ai consiglieri regionali di iniziare a dare il buon esempio tagliandosi alcuni benefit –. Nella proposta ci sono cose molto concrete che a Giacomello sfuggono: innanzitutto la riduzione del 10% di tutte le indennità e in seconda battuta la riduzione da 60 a 40 dei consiglieri regionali. Viene da chiedersi se sia più concreto proporre delle cose e farle sottoscrivere a migliaia di elettori oppure lanciare ogni giorno desiderata diversi sperando di recuperare spazio mediatico». «Pochi giorni fa – aggiunge Blasoni – il Pdl ha depositato tre proposte di legge firmate da tutto il gruppo per ridurre i consiglieri regionali, riformare l’istituto dei vitalizi e diminuire il numero di assessori esterni: un testo che va nella giusta direzione e che forse è in parte anche figlio di un’iniziativa come quella che ho lanciato. Ragionevolmente entro settembre dovrebbe esserci un voto dell’aula su questo tema. Se non arrivasse o tardasse ad arrivare ho già annunciato che procederò autoriducendomi lo stipendio. Le mie proposte partivano da un presupposto: non possiamo chiedere ai cittadini sacrifici se prima non diamo il buon esempio. Io ho chiesto di ridurre indennità e privilegi dell’assemblea in cui siedo, a cosa ha rinunciato Giacomello? L’impressione è che, al solito, si parta sempre tagliando i compensi dagli altri».

da Messaggero Veneto

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